In occasione di un incontro con il Girolamo Culmone del WWF tenutosi presso l’ Istituto Alberghiero di Trapani al fine di fornirci ulteriori informazioni sul WWF, descrivendoci la riserva naturale delle saline di trapani , ma soprattutto sensibilizzarci al rispetto dell’ ambiente.
WWF: il patto con il panda
Il WWF (WordWildLifeFound) fondato in svizzera nel 1961 è un’organizzazione internazionale non governativa ovvero un’associazione indipendente dallo stato e dalla sua politica che agisce senza scopo di lucro con l’ideale di creare un armonioso equilibrio tra l’uomo e la natura, battendosi per:
Conservare la biodiversità del pianeta
Promuovere l’ uso di fonti d energia rinnovabiliavorire misure per la riduzione del tasso d’inquinamento e dello spreco di risorse
Preservare una determinata zona dall’egoismo umano istaurando il concetto di riserva naturale (ovvero una zona geograficamente delimitata protetta da particolari disposizioni e divieti).
Le riserve naturali si classificano in:
Riserve naturali speciali (lago di Pergusa)
Riserve naturali genetiche (parco delle Madonie )
Riserve naturali integrali ( grotta dei puntali)
Riserve naturali orientate ( saline Trapanesi)
L’ oro bianco di Trapani
La riserva naturale delle saline di Trapani si estende per 1000 ettari di territorio, all’interno della riserva si esercita l’antica attività dell’estrazione del sale, essa è anche un’importante “zona umida” (ambiente caratterizzato dalla compresenza d’acqua e terreno) che offre riparo a numerose specie di volatili migratori. Le saline trapanesi sono gestite dal WWF e amministrate dal Dott. Girolamo Culmone fino ad agosto del 2015.
STORIA DELLE SALINE
Il raccoglimento del sale risale all’epoca fenicia ma si possono avere notizie più certe durante l’epoca normanna in Sicilia da parte del geografo arabo
Al-Idrīsī che le menzionò ed elogiò; in seguito sotto il regno di Federico II di Svevia diventeranno monopolio di stato, ma fu solo sotto la corona spagnola che la produzione di sale raggiunse il suo acme. Nel 1861 con l unità d’ Italia le saline non furono nazionalizzate , dopo la prima guerra mondiale e con la concorrenza delle saline industrializzate di Cagliari cominciò il declino delle saline trapanesi, accentuato successivamente dallo scoppio del 2° conflitto mondiale e dalla concorrenza straniera del salgemma, pertanto molte saline furono dismesse o abbandonate. Ma dopo l’ istituzione di riserva naturale delle saline avvenuta con il decreto dell’ assessore del territorio e ambiente della regione nel 11 maggio del 1995 e il suo affidamento al WWF si è assistito ad un nuovo rilancio dell’ attività produttiva e delle lavorazione del sale da parte della SOSALT che ne è la principale produttrice.
CURIOSITÀ
Il sale marino è un prodotto che il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nel 2011 ha riconosciuto come prodotto IGP(indicazione geografica protetta)
La riserva delle saline trapanesi è suddivisa in zona A e zona B (pre-riserva)
L’ambiente delle saline si è perfettamente integrato con la natura pur non essendo naturale, è un paesaggio geometrico e regolare studiato dall’ uomo che è riuscito ad adattare e a non distruggere.
La salina è pensabile come una macchina dal sistema complesso, ma azionato da elementi naturali.. sole … vento.
Ogni vasca ha un determinato nome :
-1° Fridda -2°Reticalda -3°Ruffiana -4° Caura
-5° Casedda.
Il Grado baumè (ovvero il grado di concentrazione di un sale disciolto in un liquido)é :
nella Prima vasca 4°gradi baumè fino ad arrivare alla quinta vasca dove riscontriamo 25 ° gradi baumè ovvero il punto di saturazione.
IL PROCESSO PRODUTTIVO DEL SALE
Prima dell’ estate vengono pulite le vasche ,si immette acqua di mare nella prima e quando il curatolo(capo salina) lo decide , si sposta parte dell’ acqua nella seconda vasca e via di seguito. In ogni vasca la profondità e la quantità d’ acqua si riducono , per favorire l’ evaporazione ,in questo modo la concentrazione di sale aumenta fino a precipitare nella vasca salata chiamata “casella”. Con una pala ( adesso con i macchinari )
Viene rotta la crosta di Sali formatasi , spessa circa 8cm ,ed il sale via via, accumulato va a formare le tipiche montagnette davanti alle vasche . Poi viene coperto dalle tegole per evitare la sporcizia e la pioggia . Quando deve essere venduto viene portato nel mulino di macina per schiacciarlo e renderlo sale medio o sale fino.
L’ impatto turistico delle saline.
La riserva delle saline oltre che rappresentare una grande risorsa economica per via dell’attività dell’ estrazione del sale, è anche una delle mete più popolari per i turisti di tutto il mondo che decidono di trascorrere parte delle loro vacanze a Trapani ; infatti le saline figurano al secondo posto nella categoria “le migliori cose da vedere a Trapani” sul celebre portale web Tripadvisor.
REALIZZATO DA SALVATORE F. RONDELLO TERZA B