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Lo scorso venerdì 17 settembre, nel magnifico scenario del Chiostro di San Domenico, le Associazioni “Trapani per il Futuro”, “Antiracket e Antiusura Trapani” e “CODICI” hanno promosso l’evento “Parliamone di mafia”.Dopo la presentazione dell’iniziativa e della mission delle associazioni svolta dai rappresentanti delle tre realtà promotrici – Antonio Acer Corte per Trapani per il Futuro, Giuseppe Novara per Antiracket Trapani e Giovanni Crimi per CODICI -, la manifestazione è entrata nel vivo con una serie di interpretazioni di pezzi teatrali, tratti da opere di L. Sciascia, dal libro “Cose di Cosa Nostra” di G. Falcone e dal film “I cento passi” su Peppino Impastato, a cura dei soci di Trapani per il Futuro.
Per una proficua lotta alla mafia, infatti, è indispensabile diffondere, soprattutto fra le giovani generazioni, valori di cultura della legalità che rendano immediatamente condannabili comportamenti che compromettono i rapporti sociali, culturali ed economici di intere comunità.
Tra gli ospiti, il professore Antonio La Spina, docente di Sociologia del Diritto, della devianza e del crimine organizzato presso l’università LUISS di Roma, che – rispondendo alle domande del giornalista Giacomo Di Girolamo sulla nuova mafia e sui mezzi con cui la si può combattere – ha parlato di “legalità debole” e di insufficiente impegno sociale nel contrastarla.
La serata è proseguita con l’intervento dell’avvocato Valerio D’Antoni, esperto di tutela giuridica di vittime di reati di usura ed estorsione di stampo mafioso, che ha ricordato la sua passata esperienza nell’Associazione AddioPizzo e quella odierna presso lo Sportello di Solidarietà per le vittime di estorsione ed usura di Trapani.